informazioni sul telaio
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siciliano84
Capitan Kurzillo
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informazioni sul telaio
DESCRIZIONE SOMMARIA DEL TELAIO: Il telaio è l'ossatura della moto</a>.
Permette di collegare tutte le parti che compongono la motocicletta: La
forcella e il braccio che oscilla, con il motore. Il telaio deve essere
sufficientemente resistente per sopportare le deformazione senza
rompersi. Ma deve anche permettere il movimento degli elementi sospesi.
Una moto deve avere in qualsiasi circostanza le sue ruote allineate
nello stesso piano longitudinale. È la rigidità del telaio che permette
ciò.
Un telaio è definito da 5 caratteristiche principali o valori (di
angoli o di lunghezza) che sono importanti per il comportamento finale
della moto.
1. LUNGHEZZA: Si misura prendendo la distanza tra gli assi delle
ruote anteriore e posteriore. La lunghezza determina soprattutto la
stabilità della moto: Più la lunghezza è grande, più la moto sarà
stabile , ma più sarà difficile da curvare. Più la lunghezza sarà
breve, meno la moto sarà stabile ma più sarà facile fare le curve.
2. ANGOLO DI STERZO: è l'angolo (verde) che passa tra la verticale
dell'asse della ruota anteriore (giallo) e l'asse della colonna dello
sterzo (rosso). Più quest'angolo è stretto, più la moto sarà facile da
far curvare, ma ciò potrà generare vibrazioni e nervosismo. Per contro
più l'angolo sarà grande, più la moto sarà stabile ma difficile da
curvare.
3. STERZO: Distanza al suolo (arancio) tra l'asse della colonna
dello sterzo (rosso) e la verticale che passa per l'asse della ruota
anteriore (giallo). Lo sterzo dipende dall'angolo di sterzo, e
determina la stabilità della moto. Se lo sterzo è poco, la forcella è
troppo verticale, e la moto diventa "troppo" reattiva ed avrà
difficoltà a tenere la traettoria. È necessario ottenere un valore di
sterzo che permette un compromesso tra stabilità e maneggevolezza.
4. È la distanza tra l'asse della colonna dello sterzo (blu) ed i tubi
della forcella (rosso). VANTAGGI: Aumentare il divario tra i tubi
forcella e la colonna dello sterzo diminuisce lo sforzo necessario al
pilota per girare il manubrio. N.B: Aumentando la distanza ciò aumenta
anche la stabilità della moto senza cambiare il valore di sterzo.
5. CENTRO DI GRAVITA'(BARICENTRO): È il punto in cui si concentra la
massa della moto e sul quale tutte le forze esterne agiscono. La
posizione del centro di gravità la influenza anche la tenuta di strada.
VANTAGGIO: Un centro di gravità basso migliora la stabilità in linea
retta.
Ora la maggior parte delle moto giapponesi usano un telaio chiamato DELTABOX che con la R1 2007 è arrivato all'evoluzione V°
Questa è la sua storia moolto sintetica:
Deltabox è il termine utilizzato dalla Yamaha</a>
per individuare la costruzione dei telai a doppia trave scatolata,
detti anche telai a diamante. Il Deltabox segna indubbiamente una
pagina della più recente storia motociclistica.
Sul finire degli anni 80 infatti, la casa di Iwata lanciò sul
mercato moto “mitiche” come la serie FZR. Sia la 600 che la 1000 Exup
(valvola parzializzatrice allo scarico) erano costruite con i telai
Deltabox di prima generazione (rispettivamente in acciaio ed
alluminio). Telai compatti (per l’epoca) molto rigidi e relativamente
leggeri nonché belli da vedere.
Dalle prime FZR alle YZF di ultima generazione, la strada del
Deltabox ha segnato tappe evolutive interessantissime fino alla serie
III IV E V che equipaggiano le attuali R1 ed R6, moto che hanno
ridefinito la categorie delle supersportive negli ultimissimi anni.
Lo standard ormai è quello di produrre telai che abbiano una
struttura rettangolare delle travi, perché ha una maggiore rigidità
specifica, ma l'uso nelle competizioni ha dimostrato che bisogna
prendere in considerazione anche il tipo di materiale usato ed il suo
peso specifico.
Un esempio per capire meglio è prendere una riga di plastica di
quelle che si usano a scuola per tracciare linee dritte; se si prova a
spezzarla dalla parte sottile ci si riuscirà senza problemi ma, al
contrario, nella sua larghezza risulterà molto difficile.
La forma circolare, invece, riesce ad avere una resistenza totale
in ogni sua parte; la prima soluzione adotta l'alluminio che è leggero
e può essere costruito in grandi dimensioni, mentre la seconda,
normalmente, usa l'acciaio ma è limitato nella sezione.
Detto ciò si capisce come mai il quattro cilindri, generalmente,
adotta il perimetrale in alluminio in quanto più dolce nell'erogazione
e con poche vibrazioni motoristiche mentre il bicilindrico (vedi Ducati
o BMW) usa i tubi in acciaio perché, oltre alle sollecitazioni della
strada, deve assorbire quelle del motore e quest'ultimo è più
resistente alla trazione ed anche più rigido.
Alcune case costruttrici hanno cominciato ad usare l'ovale come
alternativa tra le due (vedi Suzuki TL1000 S), ma fino ad oggi sembrano
poco soddisfatti di questa idea.
Oltre alla lega di alluminio ed acciaio si usano materiali come
l'acciaio al cromo molibdeno e, solo per alcune parti del telaio,
l'ergal.
Per la fabbricazione in serie, le industrie hanno a disposizione
modernissime dime che consentono la massima precisione di assemblaggio
delle parti che lo compongono e rispettare l'equilibrio perpendicolare
tra l'asse del cannotto di sterzo e quello del forcellone.
Se ciò non fosse, potete immaginare i risultati finali…
Permette di collegare tutte le parti che compongono la motocicletta: La
forcella e il braccio che oscilla, con il motore. Il telaio deve essere
sufficientemente resistente per sopportare le deformazione senza
rompersi. Ma deve anche permettere il movimento degli elementi sospesi.
Una moto deve avere in qualsiasi circostanza le sue ruote allineate
nello stesso piano longitudinale. È la rigidità del telaio che permette
ciò.
Un telaio è definito da 5 caratteristiche principali o valori (di
angoli o di lunghezza) che sono importanti per il comportamento finale
della moto.
1. LUNGHEZZA: Si misura prendendo la distanza tra gli assi delle
ruote anteriore e posteriore. La lunghezza determina soprattutto la
stabilità della moto: Più la lunghezza è grande, più la moto sarà
stabile , ma più sarà difficile da curvare. Più la lunghezza sarà
breve, meno la moto sarà stabile ma più sarà facile fare le curve.
2. ANGOLO DI STERZO: è l'angolo (verde) che passa tra la verticale
dell'asse della ruota anteriore (giallo) e l'asse della colonna dello
sterzo (rosso). Più quest'angolo è stretto, più la moto sarà facile da
far curvare, ma ciò potrà generare vibrazioni e nervosismo. Per contro
più l'angolo sarà grande, più la moto sarà stabile ma difficile da
curvare.
3. STERZO: Distanza al suolo (arancio) tra l'asse della colonna
dello sterzo (rosso) e la verticale che passa per l'asse della ruota
anteriore (giallo). Lo sterzo dipende dall'angolo di sterzo, e
determina la stabilità della moto. Se lo sterzo è poco, la forcella è
troppo verticale, e la moto diventa "troppo" reattiva ed avrà
difficoltà a tenere la traettoria. È necessario ottenere un valore di
sterzo che permette un compromesso tra stabilità e maneggevolezza.
4. È la distanza tra l'asse della colonna dello sterzo (blu) ed i tubi
della forcella (rosso). VANTAGGI: Aumentare il divario tra i tubi
forcella e la colonna dello sterzo diminuisce lo sforzo necessario al
pilota per girare il manubrio. N.B: Aumentando la distanza ciò aumenta
anche la stabilità della moto senza cambiare il valore di sterzo.
5. CENTRO DI GRAVITA'(BARICENTRO): È il punto in cui si concentra la
massa della moto e sul quale tutte le forze esterne agiscono. La
posizione del centro di gravità la influenza anche la tenuta di strada.
VANTAGGIO: Un centro di gravità basso migliora la stabilità in linea
retta.
Ora la maggior parte delle moto giapponesi usano un telaio chiamato DELTABOX che con la R1 2007 è arrivato all'evoluzione V°
Questa è la sua storia moolto sintetica:
Deltabox è il termine utilizzato dalla Yamaha</a>
per individuare la costruzione dei telai a doppia trave scatolata,
detti anche telai a diamante. Il Deltabox segna indubbiamente una
pagina della più recente storia motociclistica.
Sul finire degli anni 80 infatti, la casa di Iwata lanciò sul
mercato moto “mitiche” come la serie FZR. Sia la 600 che la 1000 Exup
(valvola parzializzatrice allo scarico) erano costruite con i telai
Deltabox di prima generazione (rispettivamente in acciaio ed
alluminio). Telai compatti (per l’epoca) molto rigidi e relativamente
leggeri nonché belli da vedere.
Dalle prime FZR alle YZF di ultima generazione, la strada del
Deltabox ha segnato tappe evolutive interessantissime fino alla serie
III IV E V che equipaggiano le attuali R1 ed R6, moto che hanno
ridefinito la categorie delle supersportive negli ultimissimi anni.
Lo standard ormai è quello di produrre telai che abbiano una
struttura rettangolare delle travi, perché ha una maggiore rigidità
specifica, ma l'uso nelle competizioni ha dimostrato che bisogna
prendere in considerazione anche il tipo di materiale usato ed il suo
peso specifico.
Un esempio per capire meglio è prendere una riga di plastica di
quelle che si usano a scuola per tracciare linee dritte; se si prova a
spezzarla dalla parte sottile ci si riuscirà senza problemi ma, al
contrario, nella sua larghezza risulterà molto difficile.
La forma circolare, invece, riesce ad avere una resistenza totale
in ogni sua parte; la prima soluzione adotta l'alluminio che è leggero
e può essere costruito in grandi dimensioni, mentre la seconda,
normalmente, usa l'acciaio ma è limitato nella sezione.
Detto ciò si capisce come mai il quattro cilindri, generalmente,
adotta il perimetrale in alluminio in quanto più dolce nell'erogazione
e con poche vibrazioni motoristiche mentre il bicilindrico (vedi Ducati
o BMW) usa i tubi in acciaio perché, oltre alle sollecitazioni della
strada, deve assorbire quelle del motore e quest'ultimo è più
resistente alla trazione ed anche più rigido.
Alcune case costruttrici hanno cominciato ad usare l'ovale come
alternativa tra le due (vedi Suzuki TL1000 S), ma fino ad oggi sembrano
poco soddisfatti di questa idea.
Oltre alla lega di alluminio ed acciaio si usano materiali come
l'acciaio al cromo molibdeno e, solo per alcune parti del telaio,
l'ergal.
Per la fabbricazione in serie, le industrie hanno a disposizione
modernissime dime che consentono la massima precisione di assemblaggio
delle parti che lo compongono e rispettare l'equilibrio perpendicolare
tra l'asse del cannotto di sterzo e quello del forcellone.
Se ciò non fosse, potete immaginare i risultati finali…
Capitan Kurzillo- ASSISTENTE AMMINISTRATORE
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Re: informazioni sul telaio
.............
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Re: informazioni sul telaio
Kurzi ma hai mangiato l'enciclopedia di meccanica?
Mi hai stupito........
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